Roma: svastiche al ghetto

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11 luglio 2006

Una serie di svastiche e di scritte antisemite sono state realizzate questa notte nel ghetto ebraico di Roma, vicino al Portico d'Ottavia, da ignoti che hanno probabilmente approfittato della confusione generata dai festeggiamenti per la vittoria della Nazionale ai Campionati del mondo di calcio.

«Le scritte e i graffiti antisemiti sono inammissibili e insensibili e contro la dignità umana. È necessario fare una pulizia sia fisica, degli stessi, che civile. Non bisogna dare alla gente che realizza questi tipo di atti alcuno spazio», ha detto il Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, presiedendo proprio oggi il Comitato antidiscriminazione e antisemitismo alla Sinagoga di Roma. «Mi vergogno da italiano e da rappresentante del governo - ha aggiunto - di dovermi occupare di questo tipo di atti. Oggi non dovrebbero esserci più questo tipo di preoccupazioni: basta una notte di festeggiamenti per la vittoria della nostra Nazionale di calcio, perché qualche imbecille arrivi nel ghetto e scriva frasi inconcepibili».

Leone Paserman, presidente della Comunità ebraica di Roma, ha sottolineato che «i simboli isolati e gli episodi di antisemitismo di questa notte ci ricordano come non bisogna mai abbassare la tensione».

Il Sindaco di Roma, Walter Veltroni, ha immediatamente dato disposizioni affinché gli atti vandalici fossero rimossi. «Si tratta - ha detto il primo cittadino della capitale - di una provocazione intollerabile e si deve fare il possibile per rintracciare e punire i responsabili. La Comunità ebraica di Roma ha subìto, proprio nei luoghi dove sono comparse svastiche e croci celtiche, il dolore più forte e la più atroce delle ingiustizie: la deportazione degli abitanti del ghetto al campo di sterminio di Auschwitz, dal quale pochissimi tornarono vivi. Quei simboli offendono il dolore e il ricordo di quella atroce ingiustizia in un modo che nessun romano degno di questa città e della sua storia può tollerare».

Unanime è la condanna all'evento mossa da tutte le forze politiche. Il Vicepresidente della Camera dei deputati, Carlo Leoni (Ulivo) parla di «oltraggio vergognoso e ingiustificabile che ci riporta ai momenti più bui della storia della nostra città». «Avevamo purtroppo visto giusto quando abbiamo denunciato il ritorno in Europa e in Italia di rigurgiti antisemiti», ha dichiarato Franco Giordano (Prc), aggiungendo che «l'inquietante ripetersi di tali episodi invoca e impone grande vigilanza: essi vanno contrastati con la massima determinazione e attraverso una grande iniziativa culturale». Gianfranco Fini (An) ha telefonata stamani al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, per manifestare la sua indignazione per le scritte antisemite comparse al ghetto, esprimendo all'intera comunità ebraica sincera solidarietà.

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