Intercettavano illegalmente attraverso la Telecom: molti arresti
mercoledí 20 settembre 2006
Sono state emesse oggi 21 ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla rivelazione di segreti d'ufficio a carico di dirigenti e collaboratori dell'azienda Telecom Italia, un commercialista, 11 fra poliziotti e militari in servizio in Guardia di Finanza e Carabinieri e un dipendente delle agenzie delle entrate di Firenze.
Gli inquirenti hanno portato alla luce una rete di intercettazioni illegali, che ha visto coinvolti Telecom, il Sismi ed un'agenzia di investigazioni. Le intercettazioni sarebbero state effettuate durante un lungo periodo di tempo (a partire dal 1997), ma la storia è venuta alla luce solo nel 2005.
- Il sistema di intercettazioni illegali
Il sistema sarebbe stato gestito dall'ex responsabile della Security Telecom, Giuliano Tavaroli, dal suo successore Pierguido Iezzi, dal titolare dell'agenzia d'investigazioni fiorentina Polis d'Istinto Emanuele Cipriani, e dal commercialista calabrese Marcello Gualtieri (che avrebbe creato, per conto di Cipriani, il sistema finanziario servito, secondo la Procura, a riciclare all'estero 13 milioni di euro). È stata inoltre accertata la complicità di Marco Mancini del Sismi, arrestato il 5 luglio 2006 nell'ambito delle indagini sul rapimento di Abu Omar.
Gli inquirenti milanesi Nicola Piacente, Fabio Napoleone e Stefano Civardi sono attualmente impegnati nell'inchiesta sulla raccolta abusiva di informazioni, con accuse di vario genere (associazione a delinquere, riciclaggio, corruzione, violazione del segreto d'ufficio) a carico degli indagati.
- Collegamenti con il suicidio di Adamo Bove
Alla vicenda è inoltre correlata la storia di Adamo Bove, il dirigente della Telecom, che si è ucciso il 21 luglio 2006 a Napoli. Tramite sistemi segreti di raccolta di informazioni sui tabulati telefonici, Bove chiedeva ad una sua collaboratrice di effettuare accertamenti su arabi legati alla vicenda Abu Omar (come da ordinanza del giudice). Tali dati dovevano essere forniti (come confermato dal suo successore alla guida della security di Telecom e dalla stessa collaboratrice), a persone preannunciate da Bove e che accedevano al suo ufficio in tarda serata. Tale specifica vicenda è attualmente in fase di accertamento.
- Gli intercettati
Molti e molto diversi tra di loro erano gli intercettati (politici, dipendenti Telecom, imprenditori, calciatori...). Tra gli spiati ci sono Calisto Tanzi (ex patron di Parmalat), il presidente di Capitalia Cesare Geronzi, l'ex presidente della Figc ma anche del Mediocredito, banca d'affari di Capitalia Franco Carraro, Vittorio Ripa di Meana, presidente del patto di sindacato di Capitalia, Alfio Marchini e Pierluigi Toti, azionisti, Jan Marteen de Jong, presidente di Abn Amro, un dirigente di Coca-Cola Italia. L'investigatore privato Marco Bernardini ha ammesso di aver preparato dei dossier anche su Emilio Gnutti, di Olimpia, Marco De Benedetti, amministratore delegato di Tim, Diego Della Valle, azionista di Bnl, Generali e Rcs, Gilberto Benetton, azionista di controllo di Telecom attraverso Olimpia.
Fonti
- «Intercettazioni, 20 arresti tra cui manager Pirelli, ex Telecom[collegamento interrotto]» – Reuters, 20 settembre 2006.
- «Intercettazioni illegali, ventuno arresti nell'indagine su security Telecom Pirelli» – la Repubblica, 20 settembre 2006.
- Gianmarco Chiocci - Gianluigi Nuzzi «Ecco i nomi degli italiani spiati illegalmente» – il Giornale, Venerdì 22 settembre 2006.