Serbia, uomo in preda all'ira dopo un litigio uccide nove persone

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domenica 29 luglio 2007

Una nazione ed un piccolo paese, Jabukovac, sconvolti da quella che i media hanno ribattezzato la strage della follia.

L'uomo, Nikola Radosavljevic, 38enne serbo, emigrato in Austria per lavoro e tornato da poco nella famiglia, ha avuto una fortissima discussione con la moglie ed in preda alla rabbia, ha imbracciato un fucile con due cinturoni di munizioni, cominciando a sparare contro chiunque avesse incontrato.

Appena fuori casa ha ucciso i primi tre passanti, ma senza fermarsi, ha continuato verso il centro del paese ed ha ucciso ancora.

Un bilancio che il paese non aveva mai visto in tempo di pace: nove morti (quattro donne, cinque uomini tra i quali un ragazzo di quindici anni) e due feriti in pericolo di vita.

L'uomo è stato ritrovato dopo una vera e propria battuta di caccia effettuata dalle squadre antiterrorismo, nei pressi di un cimitero, dopo che aveva tentato di suicidarsi.

Dubbi di sanità mentale

Radosavljevic aveva più volte negli anni precedenti manifestato squilibri psichici curati da specialisti austriaci, ed inoltre alcuni testimoni che avevano viaggiato sull'autobus con lui hanno riferito di un comportamento nervoso.

Vicini di casa inoltre hanno detto che l'uomo, due giorni prima, aveva tentato di suicidarsi dopo un'altra lite con la moglie.

Il ministro dell'interno ha detto che il movente del massacro sembri esulare "da un qualsiasi quadro di razionalità".

Fonti