Sinodo vescovi 2005: preparata la bozza finale

Questa pagina è protetta
Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

18 ottobre 2005

Segui il Sinodo dei vescovi 2005
su Wikinotizie.

Il Catholic News Service, l'agenzia dei vescovi cattolici statunitensi, ha dato notizia della bozza, riferendo le parti più essenziali.

Le proposizioni iniziali erano 280, che sono state successivamente accorpate da periti che le hanno ridotte a 50. Le preposizioni saranno ora emendate e votate in assemblea generale.

Il testo pone molti "no" su tutti i punti più caldi, ma ammette che vi sia stato un certo dibattito sul problema dei preti sposati.

  • Proposizione 4: parla del dibattito dell'Eucarestia quale "dono" o quale "diritto";
  • Proposizione 6: invita e mantenere e promuovere l'adorazione eucaristica che i riformatori avevano trascurato;
  • Proposizione 11: pone il problema della mancanza di preti, ma «in questo contesto, i padri del Sinodo affermano l'importanza dell'inestimabile dono del celibato ecclesiastico nella vita della Chiesa latina». Ne deriva quindi un "no" alla proposta di ordinare uomini sposati di età matura, detti viri probati;
  • Proposizione 28: parla della necessità di collocare il tabernacolo in una posizione centrale e ben visibile;
  • Proposizione 35: il ricevere la comunione non debba essere considerata un fatto automatico, ai non cattolici che partecipano alla messa deve essere detto «delicatamente ma con chiarezza» che la loro non partecipazione alla comunicazione non significa mancanza di rispetto;
  • Proposizione 36: riporta l'argomento dell'uso del latino nelle liturgie a cui partecipano persone di paesi diversi, insieme all'utilizzo del gregoriano, e che i nuovi sacerdoti vengano a questo preparati;
  • Proposizione 40: indica che «non possono essere ammessi alla comunione» i cattolici divorziati che si siano risposati civilmente;
  • Proposizione 46: segnala come non vi sia «coerenza eucaristica» nei politici cattolici che promuovono leggi contrarie al bene dell'uomo, alla giustizia e alla legge naturale ed invita i vescovi ad «esercitare la virtù della prudenza» quando dovranno stabilire chi debba ricevere o meno la comunione;

Vi sono proposizioni che riguardano anche l'importanza dell'inginocchiarsi durante le preghiere eucaristiche e dove viene affrontato anche il problema dei convertiti poligami, che debbono abbandonare ogni relazione poligama prima di accostarsi ai sacramenti, sollecitando «tenerezza e fermezza» da parte dei "pastori".