Urbino, collari elettrici applicati a due cani: blitz delle Guardie zoofile della Protezione Animali

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venerdì 23 febbraio 2007

Il box nel quale erano detenuti i due cani sequestrati
Il box nel quale erano detenuti i due cani sequestrati
I collari elettrici sequestrati

Sabato scorso, 17 febbraio, un blitz compiuto dalle Guardie zoofile dell'Ente Nazionale Protezione Animali in forza al Nucleo Provinciale di Pesaro-Urbino ha portato al sequestro di un segugio e di uno spinone ai quali il detentore aveva applicato dei collari elettrici.

Ricevute, infatti, molte lamentele dai vicini, disturbati dal latrare degli animali, l'uomo — un 43enne residente ad Urbino (PU) — aveva deciso di fare indossare ai cani dei collari che, attivati automaticamente dalle vibrazioni delle corde vocali degli animali, scaricavano sugli stessi stimolazioni elettriche. Oltre ai due sfortunati cani, i Volontari dell'Ente hanno sequestrato anche i due collari.

Richiesto l'intervento del Servizio Veterinario della Zona Territoriale n. 2 dell'ASUR, gli animali — ospitati all'interno di un box angusto e sporco — sono stati accompagnati al Canile Comprensoriale “Ca' Lucio” di Urbino mentre l'uomo che li deteneva è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Urbino per maltrattamento di animali e per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.

«Abbiamo ricevuto una segnalazione anonima e quando abbiamo visto quei collari indossati dai poveri cani stentavamo a credere che fosse vero. Per il solo maltrattamento di animali, l'uomo rischia ora una condanna da tre mesi ad un anno di reclusione oppure una multa da tremila e quindicimila euro», dichiara Franco Biancani, Capo Nucleo provinciale delle Guardie zoofile e Commissario straordinario della Sezione ENPA di Pesaro-Urbino.

«Le Guardie zoofile di Pesaro hanno dato immediato riscontro all'Ordinanza del Ministero della Salute approvata nel dicembre scorso che ha finalmente risolto la lunga diatriba sull'uso dei collari elettrici, mettendoli definitivamente al bando. Questi collari sono un vero e proprio strumento di tortura e costituiscono un indubbio strumento di maltrattamento. È sconcertante notare che alcuni li considerino ancora mezzi idonei per contenere l'indole esuberante del proprio animale», prosegue Simone Casadei, Coordinatore regionale dell'ENPA per le Marche.

Fonte

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