Discussione:In mutande nella metro di Milano/Commenti

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Evento meraviglioso![modifica]

Veramente ammirevole questa manifestazione! Non per lo scopo ma bensì per l'originalità dell'idea, dell'eccellente organizzazione e del coraggio per metterla in pratica! In particolar modo mi ha divertito sentito la casuale unione dei due gruppi a Milano, purtroppo posso solo immaginare le facce disinvolte e rilassate dei partecipanti. Complimenti per l'articolo. Il precedente commento non firmato è stato inserito da 79.0.188.39 (discussioni contributi), in data 19:30, 10 gen 2011.

NON CONDIVIDO QUESTE MANIFESTAZIONI CHE POI IMPORTIAMO DA PAESI STRANIERI.
COSA SI E' VOLUTO DIMOSTRARE ?
VUOL DIRE CHE QUALSIASI COSA <DIVERSA DALLA LOGICA> LA DOBBIAMO FARE. Il precedente commento non firmato è stato inserito da 87.5.181.107 (discussioni contributi), in data 05:19, 11 gen 2011.
Andando a leggere il sito degli organizzatori (che si può trovare nel paragrafo collegamenti esterni in fondo all'articolo) si capisce che non c'è uno scopo o una volontà specifica di dimostrare qualcosa, ma solo di divertire e divertirsi. Poi ognuno può vederci quello che vuole, come in ogni forma d'arte. Personalmente credo sia un bel modo di ricordare alla gente e a se stessi che ogni persona è proprietaria di un diritto fondamentale: quello alla libertà, e che nonostante le difficoltà e i limiti imposti dalla vita nessuno può toglierci il diritto di essere liberi e di essere felici, basta solo ricordarsi di esserlo. Basta ricordare che volere è potere.
p.s. Non capisco cosa ci sia di male a importare le cose belle dai luoghi che si trovano oltre una linea immaginata e immaginaria, e per questo chiamati strani e stranieri. Dovremmi forse rinunciare pure alla carta, che viene dalla Cina, o alle patate originarie delle americhe?
p.p.s. Grazie al primo anonimo per i complimenti! ^-^ --Phyrexian (talk) 06:45, 11 gen 2011 (CET)[rispondi]

Io ormai sono 'vecchia' e forse per questo non capisco la finalità di certe manifestazioni, cosa si vuole dimostrare? Comunque in ogni caso sarebbe meglio tenere in conto la sensibilità delle persone. non credo sia piacevole vedere dei nerboruti e pelosi giovanotti in mutande.. è già penoso d'estate con quegli orribili 'bermuda' che ormai si indossano anche in chiesa , figuriamoci ora che il contrasto con i 'vestiti' è ancora più evidente! Ma per fortuna ora siamo in inverno e quindi probabilmente pagheranno subito, con un bel raffreddore, queste demenziali iniziative!!! Grazie per lo spazio . Mi chiamo Carla, ho un'età ( che non dico perché apparirei più vecchia di quanto sono ! ? ) e sono una neofita entusiasta, ma ancora molto poco pratica della rete, ma mi piace molto esprimere i miei pareri sul pazzo mondo in cui mi trovo a vivere. Ciao—11:34, 11 gen 2011 (CET)—11:34, 11 gen 2011 (CET)

Già ci si mettono i newyorkesi... E adesso anche i milanesi!?!Il precedente commento non firmato è stato inserito da 79.26.41.205 (discussioni contributi), in data 11:34, 11 gen 2011.
Ringrazio Carla per il commento, anche se non lo condivido. La mia risposta alla tua domanda (« cosa si vuole dimostrare? ») La trovi nel mio commento precedente, ma di sicuro non si voleva apparire dementi né offendere la sensibilità della gente. A qualcuno può dispiacere la vista di un paio di gambe nude, maschili o femminili, ma dai commenti e dai volti incontrati durante l'evento si è notato che a qualcuno non dispiace affatto. Poi ci si può sempre girare da un'altra parte, gli agenti non sono saltati in braccio ai passeggeri dei metrò. Per fortuna da qualche parte c'è ancora almeno la libertà di scegliere come vestirsi, o dovrebbe decidere qualcun'altro pure questo? Perché di gente vestita si parla, nessuno era nudo. E nessuno è entrato in chiesa in mutande, come in pratica fanno molti sedicenti credenti, che vanno a messa come a una sfilata di moda per ostentare i propri vestiti o il proprio corpo. A me danno più fastidio certe pubblicità pornografiche, rispetto a un pendolare che legge un libro con le gambe scoperte. Ma la nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri, quindi anche se io non sopporto i cappelli, non è vietato portarli. Comunque mi spiace, ma per quel che ne so nessuno del gruppo di Milano si è preso l'auspicato malanno. :-)
@ 79.26.41.205, in realtà oltre ai newyorkesi hanno partecipato gli abitanti di circa 50 città diverse sparse nel mondo, e anche all'interno del piccolo gruppo di Milano c'erano persone provenienti da tutta la provincia, dalle province vicine, studenti da tutto il resto d'Italia, e persino da fuori, dal cuore dell'Europa e da più lontano, oltre i confini del continente! Non male per un gruppetto di poco più di 20 persone nè? --Phyrexian (talk) 13:40, 11 gen 2011 (CET)[rispondi]

spunti sul fenomeno della gente in mutande nelle metropolitane[modifica]

1) dal punto di vista della legge, è un atto reprimibile dalla legge corrente in quanto "atto osceno in luogo pubblico".

2) dal punto di vista della etica civica, questo atto compiuto in un luogo pubblico, quindi un luogo condiviso da tutti i cittadini, mi disturberebbe molto, e presumo che disturberebbe molti altri cittadini: tutti in un luogo pubblico hanno il dovere di evitare di fare qualcosa che disturberebbe molti altri presenti nello stesso luogo.

3) dal punto di vista psicologico, è abbastanza evidentemente una sottoforma di esibizionismo, un tipo di perversione sessuale ben noto alla psicopatologia.

4) dal punto di vista sociologico, è impressionante l'effetto moltiplicatore emulativo: nel 2002 solo poche persone a New York, oggi 2011 migliaia di persone a New York e molte altre in molte altre città (Milano ha l' "onore" di essere la prima città italiana contagiata). La rapidità e facilità di questo effetto moltiplicatore implica il solito problema sociologico/politico di come moderare la tolleranza in una società liberale.

5) dal punto di vista storico, forse questo fenomeno, sebbene in se' piuttosto ridicolo che drammatico, potrebbe essere però la spia rivelatrice di cosa è attualmente - civilmente e culturalmente - la civiltà occidentale: una civiltà in mutande.

109.116.206.166Cecilio Stazio

3) Porre una corrispondenza biunivoca tra comportamenti e substrato psichico è decisamente semplicistico.
-- Codicorumus  « msg 08:48, 18 gen 2011 (CET)[rispondi]
Ringrazio Cecilio del commento intelligente, ma di cui non condivido nemmeno una virgola. In caso interessasse, ecco di seguito il perché.
1) La legge italiana mi pare punisca l'esposizione pubblica dei genitali e gli atti osceni, come fare sesso. L'atto è stato quello di prendere la metro normalmente, e i genitali non sono stati esposti, né enfatizzati da un abbigliamento provocante, una delle regole infatti era quella di evitare biancheria intima che potesse scioccare o disturbare. In effetti i ragazzi di Milano portavano tutti dei boxer, e il più provocante riportava il volto di Homer Simpson, nessun tanga nel metrò.
2) L'evento ha disturbato alcuni come divertito altri. La democrazia per funzionare tutela le minoranze, se no credo ci sia ampio consenso nel bandire dalle strade italiane tutte le automobili, che inquinano l'aria che respiro e mi fracassano i timpani giorno e notte. Poi io sono disturbato dalla vista delle donne che portano i pantaloni, abbigliamento che enfatizza le loro gambe e il loro sesso, turbando gli uomini sposati e i bambini, siccome « presumo che disturberebbe molti altri cittadini » vietiamo alle donne di girare in pantaloni?
3) Questa è davvero una sparata senza senso, Codicorumus ha già detto tutto.
4) Concordo che la crescita di questo fenomeno sia stata impressionante. Ma sono un po' spaventato dalla tua considerazione che definisce la diffusione di fenomeni simili a questo un problema sociologico/politico, che porta alla necessità di moderare la tolleranza in una società liberale. Se pensiamo che la società possa accogliere comportamenti ad essa estranei, che vanno quindi distinti in tollerabili e non tollerabili, siamo già usciti dal concetto di società libera in cui tutti hanno pari dignità, e siamo entrati in quello di società di proprietà, in cui i membri sono differenti fra loro per diritti, e chi possiede il diritto di farlo può estromettere gli altri dalla società stessa e dai diritti che essa conferisce.
5) La civiltà occidentale non è una contrapposta ad altre, ma è parte della civiltà umana. Storicamente non ci sono alti e bassi, c'è un continuo divenire, un andare avanti che non può che portare al cambiamento. Eventi come questo secondo me sono sì la spia di un degrado, ma non culturale, di un degrado umano, a cui sono sottoposte oggi le persone, alienate a tal punto dalla propria natura in nome di concetti beceri come il possesso e l'apparenza da scandalizzarsi per il proprio corpo, scandalizzarsi se il collega si presenta al lavoro senza cravatta o senza radersi (apparenza), se una coppia fa un figlio senza sposarsi (possesso). La violenza e l'inumanità del mondo ci passa sotto gli occhi senza che battiamo ciglio, mentre un gruppo di ragazzi che prende la metropolitana è qualcosa di terribile. Questo mi pare drammatico.
--Phyrexian ɸ 19:51, 19 gen 2011 (CET)[rispondi]

Se leggerai la distopia "Il mondo nuovo" immaginata da Aldous Huxley e pubblicata nel 1932, saprai cosa stiamo diventando tutti quanti. 109.116.184.235Cecilio Stazio

Quello che stiamo diventando sul lungo termine mi è davvero imperscrutabile. Ho presente il libro ma non riesco a cogliere cosa c'entri con la discussione, ma probabilmente è perché non l'ho ancora letto. Grazie della segnalazione, credo che lo leggerò a breve. :-) --Phyrexian ɸ 00:37, 23 gen 2011 (CET)[rispondi]