Il governo sceglie la linea del rigore economico

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1 giugno 2006 Il governo italiano, guidato da Romano Prodi, ha deciso di adottare la linea del rigido controllo della spesa pubblica, una linea che è stata subito approvata dall'Unione Europea, che richiede di rientrare nei parametri del trattato di Maastricht. Intanto, il ministro dell'economia Tommaso Padoa Schioppa ha ribadito che non ci sono le condizioni per una manovra bis, anche se, come era stato affermato nei giorni scorsi, la situazione dei conti è paragonabile a quella dell'anno critico 1992.

La linea del rigore, stando alla Finanziaria approvata dal precedente governo Berlusconi, colpirà per prime sei regioni che hanno sforato il tetto di spesa per la sanità, ovvero Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Sicilia. Queste regioni saranno obbligate a rimpiazzare lo sforamento con un aumento dell'IRAP e dell'IRPEF, ovvero delle tasse per le imprese e le persone fisiche. Tali regioni avranno un mese di tempo per mettere in regola i propri conti.

Il governo, nei giorni scorsi ha anche emanato alcuni provvedimenti, che hanno subito attirato il plauso del commissario europeo Almunia, che però si dice cauto e di aspettare il prossimo documento di programmazione economico-finanziaria. Uno di questi è il decreto salva-IRAP, un provvedimento giudicato di routine per sbloccare i ritardi del pagamento.

In questo quadro, tuttavia, il governo non ha escluso la possibilità di stanziare nuovi fondi per l'ANAS in crisi.

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