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Microsoft lancia un'offerta pubblica di acquisto da 45 miliardi di dollari su Yahoo!

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1 febbraio 2008

Gli uffici di Yahoo!, in California

La società di software Microsoft ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto nei confronti di Yahoo!, azienda internet statunitense sulla quale soffiano venti di crisi. Il costo per azione è dunque fissato a 31 dollari, con un premio del 62% rispetto alla chiusura di giovedì, nonostante il ribasso di 5 miliardi di dollari rispetto alla precedente offerta del maggio 2007.

La diminuzione del controvalore offerto, complessivamente 44,6 miliardi di dollari contro una capitalizzazione di circa 40 miliardi, è dovuta alle recenti manifestazioni di crisi da parte dell'azienda californiana, in affanno nel confronto contro la sua rivale storica, Google. Negli ultimi tempi Yahoo! ha anche annunciato il taglio di mille posti di lavoro.

Per Microsoft si tratta di una mossa strategica fondamentale per tentare di contrastare la crescita di BigG: l'azienda di Mountain View, infatti, dopo aver conquistato una grossa fetta di internet, è partita all'attacco del core business della società di Redmond, in primo luogo contro la suite Microsoft Office, apertamente sfidata da Google Apps. Ma è il mercato pubblicitario il vero obiettivo di Microsoft: la pubblicità su internet ha ampi margini di crescita, e Google ne ha conquistato già una bella fetta. Nel 2006 7,3 miliardi di dollari provenienti da questo mercato si sono riversati a Mountain View, su un fatturato totale di 10,604 miliardi. Yahoo! aveva invece ricavato dallo stesso mercato 4,56 su 6,43 miliardi di dollari di fatturato, mentre Microsoft si ferma a 2,29 di Microsoft (44,3 miliardi di fatturato).

Le prime sinergie fra Redmond e Sunnyvale si erano avute nel campo dell'instant messaging, quando le due imprese decisero di rendere compatibili le proprie applicazioni. Una eventuale fusione porterebbe il motore di ricerca di Yahoo! sotto l'ombrello di Microsoft Live Search, e all'unione dei servizi offerti dalle due aziende, ottenendosi evidenti economie di scala.

Nel maggio 2007 l'offerta fu respinta dagli amministratori di Yahoo!, in quanto giudicata troppo onerosa. Alcuni analisti avevano però definito inutile una fusione fra i due colossi (secondo Matt Rosoff, analista della società di ricerche Directions on Microsoft, si tratterebbe di una fusione in cui «uno più uno fa meno di due»), e che non avrebbe intaccato il dominio di Google. Previsioni alquanto realistiche, se si pensa che Google controlla il 65% del mercato dei motori di ricerca e il 13% di quello della pubblicità su internet, ed è pronta a sfruttare molte posizioni strategiche acquisite nei mesi scorsi.

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