Vai al contenuto

Pakistan: il presidente Musharraf dichiara lo stato di emergenza

Questa pagina è protetta
Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

sabato 3 novembre 2007

Il presidente pakistano, generale Pervez Musharraf, ha imposto al Paese lo stato di emergenza, mentre la televisione pubblica ha dichiarato che la Costituzione è stata sospesa. La decisione sarebbe da ricondurre alla recente ondata di violenze e attentati che hanno colpito il Paese, unico islamico a possedere la bomba atomica, ma anche al fatto che la Corte Suprema del Pakistan avrebbe deciso che le ultime elezioni presidenziali, in cui Musharraf è stato rieletto a grande maggioranza, non sarebbero legittime, in quanto Musharraf, dopo otto anni di potere, veste ancora l'incarico di generale. La Corte Suprema avrebbe dovuto riunirsi entro lunedì e decidere entro il 12 di questo mese (tre giorni prima della scadenza del mandato di Musharraf).

Truppe paramilitari sono entrate nella sede della Corte Suprema e hanno bloccato le principali arterie stradali della zona, di fatto isolandola. Questo mentre otto giudici della Corte Suprema dichiaravano illegittimo lo stato di emergenza. Destituito il presidente della Corte, Iftikhar Mohammed Chaudry, il cui posto è ora occupato da un fedele del presidente Musharraf, Hamed Dogar. Chaudry era già stato destituito una prima volta a marzo, ma si era fatto reinsediare, diventando un leader di fatto dell'opposizione al presidente.

Intanto l'ex primo ministro, Benazir Bhutto, che si trovava a Dubai, India presso la sua famiglia, ha deciso di rientrare immediatamente in patria. Con questa mossa, Musharraf interrompe di fatto la collaborazione con Bhutto, iniziata con il ritorno in patria di quest'ultima e caldeggiata da Stati Uniti d'America e Unione Europea al fine di completare la transizione democratica del Paese. Ora si teme che la decisione porterà a una nuova crisi di stabilità.

Fonti