Putin vince le elezioni parlamentari ma vengono denunciati brogli

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domenica 2 dicembre 2007

Manifesto elettorale a San Pietroburgo

Secondo gli exit poll, il partito del presidente russo Vladimir Putin, Russia Unita, avrebbe ottenuto il 61% dei voti alle elezioni che si sono tenute oggi per scegliere i 450 deputati alla Duma di Stato (Gosudarstvennaja Duma), la camera bassa dell'Assemblea Federale della Federazione Russa (il Parlamento). I dati degli exit poll rivelano che il secondo partito sarebbe stato il partito comunista con l'11,5% dei voti, seguito dai liberal-democratici (8,8%) e da Russia Giusta con (8,4%), partito di centro sinistra vicino al Cremlino.

A seguito di queste elezioni, caratterizzate da un'affluenza di oltre il 60% degli aventi diritto, il presidente Putin avrà nel parlamento 300 seggi che gli permetteranno di modificare la costituzione. Nella nuova camera è stato eletto anche Andrei Lugovoy, l'agente segreto ritenuto da Scotland Yard l'assassino di Aleksandr Litvinenko. Lugovoy è il numero due nella lista del Partito Liberal-Democratico di Russia.

I dati, però sono stati fortemente contestati e da diverse parti sono stati denunciati brogli. Ghennadi Ziuganov, capo del partito comunista, ha fatto sapere che non riconoscerà il valore delle elezioni dicendo che queste sono state le votazioni più complicate da quando è scomparso il partito unico in Russia. Anche gli Stati Uniti si sono occupati della questione, chiedendo al governo russo, tramite il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca, Gordon Johndroe, di far luce su questi presunti brogli.

Pochi giorni fa, il campione di scacchi Kasparov era stato arrestato nel corso di una manifestazione per denunciare l'alta illegalità che avrebbe caratterizzato le consultazioni che si sono svolte oggi. Kasparov ha potuto presentarsi al seggio elettorale e sulla sua scheda ha scritto un'altra Russia, invalidandola in segno di protesta.

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