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Rugby, l'Italia fa la storia: battuta l'Australia per la prima volta

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sabato 12 novembre 2022

Il primo incontro in assoluto fu all'Arena di Milano nel 1976, australiani vittoriosi 16-15 su un'Italia tosta, ma quella non figura nelle statistiche ufficiali perché i Wallabies non concessero mai il cap ai suoi giocatori: il primo test match tra Italia e Australia è del 1983 e fino a stamattina il conteggio statistico dava diciotto vittorie dei visitatori degli Antipodi su altrettanti confronti, da quelli di stretta misura come il 20-23 a Brisbane nel 1994 e il 19-22 a Firenze nel 2012 a quelli più larghi come il 6-55 subìto a Roma nel 1988, peggior passivo di sempre contro l'Australia.

Alla diciannovesima occasione, invece, l'Italia scrive la storia e, all'"Artemio Franchi" di Firenze, sfodera una sontuosa prestazione di squadra, vince il secondo incontro consecutivo delle serie autunnalli 2022 dopo il 49-17 inflitto a Samoa a Padova la settimana prima, vince il suo quinto incontro nelle ultime sei uscite e, soprattutto, batte per la prima volta l'Australia in un test match.

La partita

Che l'impresa sia nell'aria lo si capisce dai primi minuti di gioco, quando gli azzurri non concedono alcun vantaggio territoriale e sfruttano l'indisciplina australiana per andare subito tra i pali con Allan dopo un minuto e mezzo di gioco: 3-0 e Wallabies già a inseguire. Il lavoro del C.T. neozelandese Kieran Crowley, soprattutto sulla mentalità dei giocatori, mostra i suoi frutti già dalle prime occasioni in cui gli australiani usufruiscono di decisioni a favore: al sesto minuto, su un calcio franco, infatti, mostrano rispetto per l'Italia e, una volta vistisi assegnare un calcio franco per fuorigioco azzurro, invece di spedirlo in touche per cercare un'eventuale meta di spinta ai cinque metri (come avrebbero fatto in altre occasioni), preferiscono andare sul sicuro e cercare i pali per incamerare i tre punti del pareggio con il piede di Noah Lolesio. Ma l'Italia si installa in permanenza sulla linea dei ventidue australiana e sfrutta una superiorità numerica concessa dall'arbitro neozelandese Pickerill per un placcaggio in ritardo di Gordon su Allan che gli costa il cartellino giallo: a metà primo tempo gli azzurri con l'uomo in più vanno in meta con Bruno e pochi minuti dopo Capuozzo, l'eroe di Cardiff, mette di nuovo oltre l'ultima linea e l'Italia vola a 17. Ritorno scontato degli australiani, che ovviamente, dopo una vittoria e una sconfitta per un punto, rispettivamente contro Scozia e Francia, sanno che il tour non sta andando come si aspetterebbero, reagiscono e vanno in meta con Tom Wright, ma il primo tempo finisce lì: Italia 17, Australia 8, e l'interrogativo è se gli Azzurri saranno capaci di reggere fino alla fine, visto che storicamente il punto debole contro gli avversari di rango è la tenuta sul fondo per 80 minuti.

L'Italia si attende un'inizio di ripresa veemente da parte dei visitatori, e così infatti è, l'obiettivo è limitare l'impatto e cercare di pagare il minimo dazio: i Wallabies vanno in meta con McReight dopo pochi minuti dal fischio di riavvio, ma ancora Allan mostra senso pratico e piazza tra i pali tutto quello che può: al quarto d'ora mette dentro altri tre punti per il 20-15 e la partita sembra avere preso il break decisivo quando Capuozzo mette a terra la sua seconda meta, terza per l'Italia, e porta la squadra a +10, 25-15; il subentrato Padovani calcia fuori un paio di piazzati non impossibili, e Robertson a 12' dalla fine va ancora per il bersaglio grosso, trasformato da Lolesio; sul 25-22 per l'Italia in altri tempi sarebbe subentrata la solita paura di gettare al vento l'ennesima occasione nei minuti finali, ma la disciplina dei ragazzi di Crowley fa guadagnare un calcio che Padovani mette dentro a 4' dalla fine per un 28-22 che costringe gli australiani a cercare per forza la meta trasformata, e nel frattempo la partita entra nel tempo rosso oltre l'80': la beffa sembra materializzarsi proprio quando ormai di tempo non ce n'è più e Neville va a segnare la meta del 28-27, e pare materializzarsi l'incubo di veder svanire una vittoria meritata, ma Ben Donaldson, da posizione sguardata, calcia largo e non trasforma, iscrivendo così l'Australia nel novero degli scalpi illustri conquistati dall'Italia.

Con la vittoria odierna, giunta quasi sei anni esatti dopo quella, nello stesso stadio, contro il Sudafrica (prossimo avversario tra una settimana a Genova), sono solo due le squadre del Tier 1 (ovvero le dieci, Italia compresa, che disputano il Sei Nazioni e il Rugby Championship) che l'Italia ancora non ha battuto, ovvero l'Inghilterra, sempre vittoriosa sugli Azzurri dalla prima volta nel 1991, e la Nuova Zelanda, contro cui il miglior risultato assoluto è un pareggio a tavolino 0-0 alla Coppa del Mondo 2019, e in campo una sconfitta con soli 10 punti di scarto, 21-31 a quella del 1991.

Tabellino

Firenze, stadio Artemio Franchi, 12 novembre 2022, ore 14

ITALIAAUSTRALIA 28-27 (17-8)

ITALIA: Capuozzo, Bruno, Brex, Morisi (47' Menoncello), Ioane; Allan (68' Padovani), Varney; L. Cannone, Lamaro, Negri (58' Halafihi); Ruzza, N. Cannone; Ferrari (47' Ceccarelli), Lucchesi (58' Nicotera), Fischetti.
C.T.: Kieran Crowley.

AUSTRALIA: Campbell (65' Petaia), Nawaqanitawase, Ikitau, Paisami, Wright; Lolesio, Gordon (55' McDermott); Samu, McReight, Hanigan; Skelton (58' Neville), Swain, A. Ala'alatoa (66' Tupou), Fainga'a (55' Lonergan), Gibbon (65' Donaldson).
C.T.: Dave Rennie.

Arbitro: Brendon Pickerill (Nuova Zelanda)

Ammonizioni: Gordon 15-25'

Spettatori: 20 321

Fonti

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