Rutelli accusa gli alleati sul Referendum: sono contro il programma dell'Ulivo

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3 giugno 2005

Continuano i dibattiti e le accuse all'interno dell'opposizione. Dopo l'apertura di Romano Prodi, immediatamente respinta dal gruppo della Margherita, oggi Francesco Rutelli annuncia una scelta politica che diverge dalla posizione degli altri membri dell'Ulivo riguardo al referendum sulla fecondazione assistita, che vedrà i cittadini chiamati alle urne il 12 e 13 giugno 2005.

"Mi astengo, il Sì fa un macello e produce una legge inaccettabile. Averli promossi contrasta con il programma dell'Ulivo", annuncia il leader della Margherita, inserendo questa critica all'interno di un quadro complessivo di critica agli alleati che hanno sostenuto i referendum, aumentando la tensione che già regnava da alcuni giorni all'interno dell'opposizione: "Il non raggiungimento del quorum lascia la strada aperta a un miglioramento della legge, mentre il Sì farebbe un macello, producendo una legge inaccettabile. Questa legge non è perfetta, va migliorata. Ma per migliorarla è indispensabile verificarla e affinarla".

Le reazioni suscitate dall'intervento di Rutelli, sono ovviamente diverse a seconda dello schieramento politico. Laddove il disappunto regna tra i partiti dell'opposizione, chiamati in causa dal leader della Margherita, Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, si dichiara entusiasta della posizione assunta da Rutelli, in quanto "la comune condivisione di valori essenziali per il futuro dell'umanità apre obiettivamente prospettive politiche nuove e inusitate" in vista di un vasto capovolgimento degli schieramenti e delle alleanze tra partiti.

A Bondi, fa eco il ministro Maurizio Gasparri, che dichiara: "È possibile che dietro la decisione di Rutelli di astenersi vi possano essere ragioni strumentali. È infatti evidente come in questi giorni Rutelli stia assumendo una serie di posizioni che probabilmente mirano più alla leadership di uno schieramento neo-centrista futuro da contrapporre alla sinistra, anche facendo leva su spezzoni di centro del centrodestra".

Dallo schieramento opposto, ribatte Lanfranco Turci, dei DS: "Ritengo politicamente e moralmente inaccettabile che un leader del centrosinistra che ha votato questa pessima legge in parlamento ora tenti con l'astensione di sottrarre agli elettori il diritto di pronunciarsi con il voto. Apparentemente Rutelli non considera gli elettori del centrosinistra, cui ha chiesto nel 2001 il voto per governare il paese, abbastanza maturi da poter esprimere il proprio giudizio su temi che riguardano da vicino le loro speranze di genitorialità, di salute e di libertà"

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