Elezione del Presidente della Repubblica/come
12 aprile 2006
Norme e modalità dell'elezione del presidente della Repubblica sono stabilite dal Titolo II (articoli dall'83 al 91) della Costituzione. Di norma l'assemblea per la sua elezione viene convocata dal presidente della Camera 30 giorni prima della scadenza dell'incarico. La Costituzione prevede che, nel caso in cui scadenza del presidente e del Parlamento coincidano, la elezione abbia luogo appunto "entro 15 giorni dalla riunione delle Camere nuove".
Il nuovo Presidente della Repubblica sarà eletto dal Parlamento riunito in seduta comune ed integrato da 58 rappresentanti delle Regioni: ogni regione ne elegge tre con l'eccezione della Valle d'Aosta che ne elegge uno. La seduta comune del Parlamento è presieduta dal Presidente della Camera, che ha al suo fianco il Presidente del Senato. Il primo atto della seduta comune è la lettura dell'elenco dei delegati regionali.
La data scelta per la convocazione del Parlamento in seduta comune al termine del mandato di Carlo Azeglio Ciampi è l'8 maggio 2006.
L'Aula di Montecitorio, dove si svolgono le riunioni congiunte del Parlamento, viene opportunamente risistemata per consentire a tutti i «grandi elettori» di prendere posto. Quest'anno i grandi elettori saranno 1.010: 630 deputati, 322 senatori (315 più i 7 senatori a vita) e 58 delegati delle Regioni. Nelle prime tre votazioni sarà necessaria l'approvazione dei 2/3 dell'assemblea, pari a 674 voti. Nelle votazioni successive sarà sufficiente la maggioranza assoluta, ovvero il 50% più uno degli aventi diritto al voto, pari a 506 voti. La votazione avrà luogo all'interno della Camera dei Deputati, con scrutinio segreto. Per consuetudine voteranno prima tutti i senatori, poi i deputati e quindi i delegati regionali.
Ogni elettore, per assicurare la segretezza del voto, dovrà entrare nelle cabine poste sotto il banco della presidenza e dovrà scrivere il nome del candidato che intende votare su una scheda che consegnatagli da un commesso, che è stata precedentemente timbrata e firmata dal segretario generale di Montecitorio. Una volta uscito dalla cabina, l'elettore dovrà depositare la scheda, ripiegata in quattro, in un'urna di vimini e raso verde, ribattezzata «l'insalatiera», davanti alla quale c'è un segretario di presidenza. Impossibile dire a priori quanto può durare l'elezione del presidente della Repubblica: si va da un minimo di un giorno ai 15 giorni che furono necessari nel 1971 per Giovanni Leone.
Per poter essere eletto, il nuovo Presidente della Repubblica dovrà godere di tre requisiti:
- essere cittadino italiano
- aver compiuto 50 anni
- godere dei diritti civili e politici.
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