G8 a San Pietroburgo. Bush: «La Siria fermi Hezbollah»

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15 luglio 2006

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Ha preso il via il G8, il vertice dei Grandi della Terra, riunito a San Pietroburgo. Al centro dei colloqui tra i politici impegnati nel meeting è stata posta, ovviamente, la crisi israelo-libanese.

Il Presidente Usa Bush ha annunciato il sostegno della confederazione americana al Libano: «Vogliamo che la violenza si fermi. La soluzione a breve termine è che gli hezbollah depongano le armi e smettano di attaccare Israele». Il Presidente russo Putin ha invece chiesto che «l'uso della forza sia equilibrato», definendo «inaccettabile» che gli hezbollah cerchino di raggiungere i loro obiettivi con rapimenti ed attacchi militari: «In questo contesto - ha dichiarato Putin - riteniamo giustificate le preoccupazioni di Israele».

Gli altri temi

I Grandi della Terra hanno parlato e parleranno anche di altri importanti temi, dalla trattativa sul nucleare in Iran alla minaccia nordcoreana, dalla situazione in Iraq agli attentati terroristici in India. Saranno ragionevolmente messi in secondo piano i temi in origine messi all'ordine del giorno della riunione: la sicurezza energetica, la lotta alle malattie infettive e l'istruzione.

L'incontro Bush-Prodi

A margine degli incontri del G8, il Presidente del Consiglio italiano, Romano Prodi, ha incontrato, in un bilaterale di circa 50 minuti, il Presidente Bush. L'incontro ha avuto luogo al Kostantinovsky Palace, sul Mar Baltico. Temi del colloquio: il conflitto internazionale palestinese, il dossier sul nucleare iraniano, il capitolo energia. Non pare sia stato affrontato il caso del rapimento dell'imam Abu Omar.

«È stato cordiale, amichevole e franco», ha dichiarato il Professore. «Congratulazioni, Romano, per la vittoria ai mondiali», ha detto Bush, contraccambiato da un «Grazie, George» del premier italiano.

Serve «una tregua utile e necessaria» in questo momento, ripete più volte Prodi riferendosi alla situazione nella Striscia di Gaza. Propedeutica a questa tregua, nele parole del Professore, è «la non presenza di Hezbollah armati nel sud del Libano è una delle condizioni iniziali. Il problema grosso da parte israeliana, americana e italiana è considerata la presenza di questi Hezbollah».

La protesta di Agnoletto

Vittorio Agnoletto, deputato europeo di Rifondazione comunista e storico esponente del movimento noglobal, è atterrato a San Pietroburgo «per dire no al proliferare del nucleare voluto dai potenti della Terra» e «chiedere il rispetto della libertà di espressione per i russi», denunciando l'arresto di «una decina di persone tutte "in modo preventivo" senza che sia stato loro contestato nulla di concreto. Tra i fermati ci sono sicuramente due ragazzi tedeschi».

L'assemblea del Social forum si è tenuta - per volere delle autorità russe - nello stadio di Kiriov. Agnoletto ha anche contestato questa scelta logistica: «Ci hanno relegato in uno stadio totalmente isolato dalla città e assediato dalle forze di polizia, si tratta di una vera e propria prigione. Non c'era mai capitato in sei anni di Social Forum, una cosa del genere, una totale repressione di questo tipo con il divieto di qualsiasi manifestazione», ha dichiarato.

Fonti