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Il Senato italiano approva il ddl sull'indulto

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29 luglio 2006 Dopo l'approvazione della Camera dei Deputati di due giorni fa, il Senato della Repubblica Italiana ha dato questo pomeriggio il via libera definitivo al disegno di legge sull'indulto con 245 sì, 56 no e 6 astenuti. È dunque stato ampiamente superato il quorum dei due terzi previsto per l'approvazione di questo tipo di leggi, pari a 216 voti.

L'ultimo indulto era stato approvato nel dicembre 1990, e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 dicembre dello stesso anno.

Cosa prevede la legge

Tutti coloro che hanno commesso reati fino al 2 maggio 2006 potranno godere di uno sconto di pena non superiore a tre anni e 10.000 euro di pena pecuniaria. La norma non condona le pene accessorie, né temporanee né permanenti, che dovranno essere dunque scontate.

Il provvedimento di clemenza non si applica a chi ha commesso reati di terrorismo, strage, sequestro di persona, associazione a delinquere, associazione a delinquere di tipo mafioso, prostituzione minorile, pedopornografia, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi, violenza sessuale, riciclaggio, produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti ed usura.

Lo sconto di pena sarà revocato se chi ne ha beneficiato commetterà, nei cinque anni successivi all'entrata in vigore della legge, un delitto non colposo condannato con una pena detentiva superiore o uguale a due anni.

Le reazioni

Il Guardasigilli Clemente Mastella ha dichiarato che l'accordo bipartisan che ha consentito l'approvazione del disegno di legge «non è frutto né di grandi intese né di inciucio». Lo stesso Ministro della Giustizia ha lanciato un appello ai beneficiari del provvedimento di clemenza «affinché si comportino conseguentemente, nel senso di rendersi degni di questo gesto di grande generosità e carità».

Il Vicepresidente della Commissione Giustizia del Senato, Roberto Manzione, ha affermato che «il Parlamento ha saputo recuperare l'equilibrio e il senso di responsabilità che davanti a scelte difficili ha sempre saputo sfoderare». Il responsabile giustizia dei DS, Massimo Brutti, ha definito il provvedimento licenziato oggi «una risposta all'emergenza» costituita dalla «drammatica» situazione presente nelle carceri italiane. «È una pagina nobile», questo il commento del radicale Daniele Capezzone.

Le critiche

Dopo che il Presidente del Senato Marini ha comunicato l'esito della votazione, al di fuori di Palazzo Madama si è scatenata la protesta degli attivisti dell'Italia dei Valori: il partito di Di Pietro ha infatti da sempre osteggiato l'approvazione del provvedimento, poiché contempla anche reati commessi a danno della Pubblica Amministrazione e di tipo finanziario-patrimoniale.

Deciso anche il dissenso manifestato da alcuni senatori leghisti, che hanno indossato t-shirt recanti la scritta «Io sto con Abele» mostrando cartelli sui quali campeggiavano le scritte «No ai colpi di spugna» e «Niente sconti ai delinquenti».

Boati da stadio all'interno delle carceri

Non appena giunta la notizia dell'approvazione definitiva dell'indulto, boati da stadio, urla ed applausi si sono uditi dall'interno delle carceri italiani.

A Roma la novità è giunta via radio. Saranno circa 1.000 i detenuti dei due istituti capitolini rimessi in libertà. Nella sezione femminile di Rebibbia, l'entusiasmo è esploso con musica, balli e abbracci lungo i corridoi.

Alle Vallette di Torino, slogan gridati ed il tintinnio di oggetti metallici battuti contro le porte delle celle ha palesato l'entusiasmo dei reclusi. Oltre 400 saranno i detenuti che lasceranno l'istituto, su circa 1.360 ristretti.

A Palermo, nell'istituto dell'Ucciardone e nel Pagliarelli, i detenuti hanno gioito con urla e con il tintinnio di oggetti sbattuti contro le sbarre. Saranno circa 500 le persone che lasceranno le due carceri in virtù del provvedimento di clemenza: si tratta, per lo più, di detenuti per spaccio di sostanze stupefacenti e per reati contro il patrimonio.

Più modesta l'esultanza all'interno di San Vittore, a Milano: «La notizia è stata accolta con soddisfazione - spiegano i responsabili dell'istituto di piazza Filangieri - ma non ci sono state urla di giubilo o altre manifestazioni particolari».

Soddisfazione dalla Santa Sede

«È un provvedimento positivo, accolto con grande soddisfazione dalla Santa Sede. Viene coronato il sogno di Giovanni Paolo II e anche quello di Benedetto XVI, assai sensibile alla situazione dei carcerati in tutto il mondo»: con queste parole il cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente della Pontificia Commissione Giustizia e Pace, ha commentato il provvedimento di clemenza approvato dal Parlamento italiano.

Chi beneficerà del provvedimento

Saranno oltre 12.500 i detenuti italiani che beneficeranno dell'indulto. Tra di essi anche alcuni "volti noti".

È il caso di Erika De Nardo, condannata a 16 anni di reclusione per duplice omicidio. Beneficerà dello sconto anche Pietro Maso, giovane veronese che uccise nel 1991 i genitori, che ha già scontato 15 dei 30 anni di condanna. Pena ridotta anche per Vito Corso, detenuto per la strage di Rozzano.

Sconti di pena saranno garantiti ai giovani devastatori di corso Buenos Aires di Milano e a Calisto Tanzi, che per il crack Parmalat rischia ora al massimo 5 anni di carcere.

Riduzione di pena anche per le "regine delle televendite" Vanna Marchi e Stefania Nobile, condannate a 10 anni per una maxitruffa.

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