Battute finali per l'Alitalia

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mercoledì 17 settembre 2008

Crisi dell'Alitalia
Battute finali per l'Alitalia

Alitalia è ormai sull'orlo del baratro e il suo futuro diventa sempre più nero ogni minuto che passa.

Dopo il commissariamento della società Volare, già detenuta da Alitalia, la situazione non dà cenno di miglioramento: infatti, oggi la trattativa si è conclusa con l'ultimatum del presidente della CAI, la società creata per salvare l'Alitalia da alcuni dei maggiori imprenditori italiani, Roberto Colaninno, che minaccia che se entro domani alle ore 16 i sindacati non accetteranno la proposta l'offerta per l'acquisto del pacchetto azionario Alitalia proposta dalla CAI, verrà ritirata l'offerta, che attualmente è l'unica, viste le condizioni pessime dei conti Alitalia.

Le posizioni dei sindacati non aiutano di certo a rassicurare la situazione. I sindacati CISL e UGL si dicono disponibili all'accordo presentato dalla CAI, perché l'unico rimasto possibile e perché, secondo Raffaele Bonanni (CISL): «abbiamo avuto rassicurazione sulle cose più essenziali e non vogliamo prestare il fianco per far fallire l'Alitalia», mentre Renata Polverini (UGL) commenta: «Abbiamo dato al nostra adesione» e prosegue «Chiedo ai piloti di immaginare di dare un contributo diverso. Credo che in questo momento dobbiamo fare tutti uno sforzo in più per uscire da questa situazione nel miglior modo possibile», infine si appella agli altri sindacati per rendersi disponibili.

Meno aperta la dichiarazione di Fabrizio Solari, per la CGIL: «La Cgil è disponibile a fare questo ultimo miglio, con ragionamento pacato, con responsabilità. Le ultime 24 ore saranno spese per lavorare e spiegare ai lavoratori i sacrifici anziché siglare un'intesa che possa trovare un no dei lavoratori. Se non cambia nulla, è un no», chiudendo sulla disponibilità di accettare come intimato da Polverini, mentre la UIL con Angeletti commenta: «Non faremo dire alla CAI che è necessario ritirare l'offerta di Alitalia perché i sindacati non hanno accettato la proposta finale», e prosegue: «una conclusione di merito è lontana da ciò che i sindacati pensano sia equo pattuire».

L'ANPAC apre al piano CAI, commentando che accetterà il piano proposto, ma invitando i sindacati a cercare di favorire la firma da parte di tutti del piano di salvataggio Alitalia.

Il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, nonostante le dichiarazioni dei sindacati si dice ottimista e risponde a chi chiede se i sì accumulati siano sufficienti risponde: «Mi auguro che la Cai vorrà valutare positivamente il risultato del confronto che si è svolto e che vorrà andare avanti perché ormai è chiaro che non ci sono alternative se non il fallimento» e dicendosi ottimista verso un allargamento del consenso ad altre sigle sindacali.

Il Commissario Augusto Fantozzi si dice molto preoccupato, e a chi gli chiede delle prospettive per l'Alitalia, risponde: «Se non si firma giovedì,CAI si ritira», la prospettiva «è portare i libri in tribunale», e prosegue: «Non abbiamo carrier disponibili, può essere che ci sia un'altra offerta»" e continua: «il commissario tirerà avanti cercando qualcuno finché ci sono i soldi, verosimilmente per poco, poi porterà i libri in tribunale».

Molto grave, a causa della crisi, la situazione all'Aeroporto di Fiumicino oggi, dove sono avvenute molte manifestazioni, sostenute dai sindacati autonomi, da parte del personale Alitalia per il piano presentato da CAI, che non li soddisfa, rendendo caotica la situazione. Ancora peggio se si pensa al gran numero di voli cancellati a causa della sciopero dei lavoratori e della impossibilità di mantenere attivi alcuni aerei.

Ormai la situazione Alitalia sembra essersi fatta critica, arrivando dopo mesi e mesi alle "battute finali", dove se entro domani non si risolvesse la questione del piano Alitalia, l'unica prospettiva al momento sarebbe il fallimento; infatti a causa della mancanza di fondi, all'Alitalia restano, secondo il Commissario Fantozzi, pochi giorni di vita. La situazione verrà delineata meglio domani, giovedì 18 settembre intorno alle ore 15.30, ora in cui, secondo il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta: «La risposta dovrebbe arrivare». Troppo tragiche sarebbero le conseguenze se tale trattativa fallisse.

Fonti[modifica]