Attentato a Nassiriya, morti tre italiani

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27 aprile 2006

Cartina dell'Iraq con evidenziata la posizione di Nassiriya

Questa mattina alle ore 8.50 (le 6.50 in Italia) nel sud-ovest di Nassiriya un ordigno è esploso contro una colonna di mezzi dei Carabinieri causando quattro morti ed un ferito; la pattuglia stava effettuando un trasferimento verso la base del PJOC (Provincial Joint Operation Center, Centro operativo provinciale interforze), ed era composta da 4 veicoli VM-90P (versione protetta) del Reggimento Carabinieri dell'MSU (Multinational Specialized Unit). La colonna trasportava il personale che normalmente opera nel Comando, deputato al coordinamento del controllo del territorio della provincia di Nassiriya.

I caduti, tutti a bordo dello stesso mezzo, sono il capitano dell'esercito Nicola Ciardelli (34 anni), il maresciallo capo dei carabinieri Franco Lattanzio (38 anni), il maresciallo capo Carlo De Trizio (37 anni) ed il caporale della polizia militare rumena Bogdan Hancu (28 anni). Gravemente ferito un altro sottufficiale dei carabinieri.

L'attentato, eseguito tramite un IED (Improvised Explosive Device, ordigno esplosivo improvvisato) ad alto potenziale, pare attribuibile agli ex-servizi segreti di Saddam Hussein, a causa della elaboratezza dell'innesco e considerando i precedenti. Inoltre è stata trovata in internet una rivendicazione da parte delle "Brigate Imam Hussein", probabilmente legate ad Al Qaeda, ma è prematuro giungere a conclusioni in merito.

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