Sisma in Abruzzo: sciacallaggi e truffe

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Speciale sul Sisma in Abruzzo

Speciale sul Sisma in Abruzzo

mercoledì 8 aprile 2009

Per approfondire, vedi l'articolo Speciale Terremoto in Abruzzo.

Lo sciacallaggio "tradizionale", consistente nell'azione di ladri che approfittano delle case e delle proprietà abbandonate incustodite nella fuga da disastro, ha già cominciato a manifestarsi e già nella prima notte, fra il 6 ed il 7 aprile, sono stati effettuati i primi arresti. Quasi tutte le forze dell'ordine impegnate nei soccorsi hanno disposto specifici servizi di prevenzione e repressione antisciacalli.

Ma oltre a questa forma, tristemente consueta in simili circostanze, se ne sta manifestando un'altra che prende spunto dalle roventi polemiche di queste ore: individui che falsamente si spacciano per lo più per funzionari della protezione civile o della prefettura, telefonano o inviano sms a privati, esercizi commerciali, enti, preannunciando l'arrivo di scosse di terremoto ed invitando chi risponde a mettersi in salvo.

Ad Avezzano, città che ha patito qualche danno dal sisma, l'allarme ha gettato nel panico numerosi abitanti, che si sono precipitosamente allontanati dalle abitazioni. Il sindaco Antonio Floris ha dovuto diramare un comunicato nel quale smentisce nel modo più categorico che alcuno sia autorizzato ad effettuare chiamate di questo genere, ricevute anche nelle vicinanze di Avezzano, in particolare a Pescina e Luco dei Marsi. La protezione civile, da parte sua, aggiunge che oltre a non aver autorizzato alcuno a dare di queste "informazioni", le stesse sono destituite di qualsiasi fondamento come già ampiamente discusso nelle ultime ore.

Anche a Teramo si sono verificati numerosi episodi analoghi, ma stavolta secondo il quotidiano Il Mattino, destinatari delle chiamate di un sedicente carabiniere sarebbero stati l'ospedale, il comune, l'Istituto Zooprofilattico ed altri uffici pubblici, alcuni dei quali sono stati per prudenza comunque evacuati. Anche in ospedale si andava approntando l'allontanamento dei malati, operazioni però interrotte da una diligente verifica. Sul caso sono state aperte delle indagini.

Rovine di San Pio delle Camere
Rovine di San Pio delle Camere

Lo sciacallaggio nell'era digitale assume anche le forme nuove della truffa online: su Facebook un sedicente Marco Pellegatti, dichiarandosi nipote del giornalista sportivo Carlo Pellegatti, ha aperto un gruppo nel quale sta organizzando una sottoscrizione apparentemente per conto di Mediaset e della squadra di calcio del Milan, le quali però secondo il giornalista - riferisce Il Mattino - non avrebbero alcunché a che fare con l'iniziativa.

Casi di vero e proprio phishing cominciano a registrarsi ai danni delle iniziative autentiche di solidarietà. In particolare risultano strumento dei tentativi di truffa false comunicazioni che segnalano numeri telefonici per l'invio di sms di donazione simili ma non corrispondenti a quelli autentici; è il caso ad esempio dei numeri per gli sms di solidarietà predisposti dalle compagnie telefoniche Tim, Vodafone e 3. Secondo l'associazione di consumatori Aduc, "Si tratta dei 48xxx, numeri per cui basta sbagliare una cifra e anziché aiutare i soccorsi in Abruzzo, magari ci si trova abbonati ad un servizio di chat erotica o si acquistano loghi e suonerie per cellulari. Nonostante le denunce, l'Agcom continua a tollerare quest'obbrobrio".

Forse non si è trattato di uno sciacallaggio in senso stretto, ma certamente conteneva l'intenzione di trarre vantaggio economico dalla situazione di difficoltà l'iniziativa di due individui che con un furgoncino hanno raggiunto Pizzoli, una delle località più colpite, per mettersi a vendere carne allo strepitoso prezzo di ben 80 euro al chilo. Secondo l'agenzia Ansa sarebbero in corso indagini dei carabinieri.

Ad Onna, altro centro devastato, sono stati invece fermati dalla polizia due italiani trovati in possesso di contanti - riferisce Il Sole 24 Ore - per circa 80.000 euro. La Polizia di Stato, segnala il medesimo quotidiano, ha in seguito chiarito che da successive verifiche si è appurato che si trattava dei legittimi proprietari.

Il primo ministro italiano, Berlusconi, ha comunicato l'intenzione di "introdurre un nuovo reato per punire gravemente lo sciacallaggio". L'Ansa riporta la disponibilità del ministro della difesa Ignazio La Russa a schierare l'esercito per la repressione di questo fenomeno, che evidenzierebbe nei suoi autori "un disvalore morale assoluto".

Fonti