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Calciopoli: dal “quarto uomo” accuse di pressioni pro-Roma sull’arbitraggio di Roma-Juventus

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mercoledì 18 aprile 2007

Nuovi particolari stanno emergendo nell'ambito dell'inchiesta su Calciopoli condotta dalla Procura di Napoli.

Dalle dichiarazioni fatte ai magistrati dall’arbitro Marco Gabriele (“quarto uomo” della partita sotto-inchiesta Roma-Juventus) sarebbero emerse pressioni da parte del Presidente della Federazione Franco Carraro e del designatore Paolo Bergamo sull’operato dell’arbitro Racalbuto. Il Presidente avrebbe chiesto a Bergamo di non decidere in caso di dubbio a favore della Juventus e si sarebbe, dopo la partita, scagliato contro il designatore arbitrale stesso per le decisioni prese dall’arbitro Racalbuto. Lo stesso Bergamo avrebbe, durante l’intervallo della partita, inviato un SMS al “quarto uomo” Gabriele per rimproverare la terna arbitrale per le decisioni prese in quanto, in un paio di situazioni dubbie (gol della Juventus sul filo del fuorigioco e fallo sull'attaccante juventino Zalayeta a cavallo del limite dell’area di rigore) l’arbitro avrebbe deciso a favore della Juventus.

All’inizio del secondo tempo l’arbitro Racalbuto annullò un gol della Juventus, segnato da Ibrahimovic, giudicato dalle moviole dell'epoca pienamente regolare ma Gabriele ha negato di aver riportato l’sms di Bergamo alla terna arbitrale e che quindi ciò avrebbe potuto condizionare la decisione.

Fonti