sabato 28 maggio 2011
La dedica al compagno di squadra Xavier Tondó, scomparso cinque giorni fa in Spagna, le lacrime sul traguardo, celate da un paio di occhiali da sole, le dita al cielo. È così che ha celebrato l'impresa solitaria il ventinovenne bielorussoVasil' Kiryenka, vincitore oggi della ventesima tappa del Giro d'Italia 2011, 242 chilometri da Verbania al Sestriere. Una frazione – l'ultima in linea prima della cronometro di domani a Milano – resa particolarmente selettiva dall'asperità del Colle delle Finestre: proprio qui, a 40 chilometri dall'arrivo, ha avuto inizio l'azione individuale che ha portato Kiryenka, già in fuga dal mattino insieme ad altri dodici uomini, a concludere tutto solo e con distacchi importanti sugli altri inseguitori. Un assolo a cui l'atleta del Movistar Team non è nuovo, un trionfo che infatti fa il paio con quello già ottenuto sul Monte Pora durante la diciannovesima tappa del Giro 2008. Tra gli uomini di classifica, giunti a quasi sei minuti, può festeggiare Alberto Contador, oggi ottavo ma abile a conservare il già rassicurante margine di 5'18" sul secondo in graduatoria, Michele Scarponi. In vista della cronometro di domani, 26 chilometri da Fieramilano Rho/Pero a Piazza Duomo, scalano alcune posizioni nella generale Joaquim Rodríguez, ora quinto, e José Rujano, sesto, mentre nella Top 10 entra il giovane olandese Steven Kruijswijk.
Resoconto
Una ventesima tappa molto lunga, almeno sei ore in sella per coprire i 242 chilometri del tracciato, tutti in territorio piemontese: si va da Verbania, comune sul Lago Maggiore, a Sestriere, rinomata località sciistica tra la Val Chisone e la Valle di Susa, passando anche per la periferia di Torino. L'arrivo è a quota 2035 m s.l.m., ed è al termine di una salita, l'ultima di tutto il Giro 2011, di 16,2 chilometri con pendenze medie del 3,8% e massime del 9% (sul traguardo è sito un Gran Premio della Montagna di seconda categoria). Piatto forte della tappa, con i caratteristici sette chilometri in sterrato, è però l'ascesa del Colle delle Finestre dal versante di Meana di Susa. Nell'arco di 18,5 chilometri il gruppo affronta un dislivello di ben 1694 metri: la pendenza media è del 9,2%, quella massima del 14%; sui 2178 m s.l.m. della vetta, ai meno 40 dal traguardo, è posto un GPM di prima categoria (15 punti in palio per il primo che transita).
Dopo quattro chilometri di salita davanti a guidare è rimasto il solo Kiryenka, inseguito da Ulissi e Betancur, mentre gli altri dieci uomini, suddivisi in vari drappelli, si staccavano. Solo poche centinaia di metri di ascesa e dal gruppo hanno provato a uscire Stefano Pirazzi e José Rujano, decimo nella generale; il forcing portato dall'uomo LiquigasSylwester Szmyd non ha però permesso loro di andarsene, anzi lo stesso gruppo maglia rosa si è via via frammentato fino a ridursi solamente ad una decina di unità. Rujano è quindi ripartito, e questa volta è riuscito a staccare gli altri big e ad andare a riprendere tutti i fuggitivi del mattino eccetto Kiryenka. Proprio il bielorusso ha scollinato sul Finestre con 3'45" su Rujano e 4'20" su Betancur; il gruppetto maglia rosa, guidato da Joaquim Rodríguez e Contador, ha invece fermato il cronometro a 5'20", mentre Vincenzo Nibali, rimasto lievemente attardato, è transitato con un ritardo di 5'35" dalla testa della corsa. Più indietro Kreuziger e Nieve.
Mentre sulla discesa verso Pourrieres Nibali riusciva a rientrare sui migliori e Betancur raggiungeva Rujano, Kiryenka incrementava ancora il margine su tutti gli inseguitori. Sull'ultima salita i big hanno rallentato, in una sorta di marcamento a uomo nell'ambito della lotta per le posizioni in graduatoria; tutti ovviamente ben controllati a loro volta da un Contador praticamente già al sicuro, vittoria finale in tasca. Con un attacco ai meno 6 ha rotto gli indugi Rodríguez, inseguito subito da Men'šov, incapace però di tenere la ruota dello scalatore della Katusha. Kiryenka è andato a prendersi la vittoria, dedicandola a Xavier Tondó; Rujano ha staccato Betancur (poi sorpassato anche da Rodríguez), Gadret, dopo aver ripreso Men'šov, ha invece preso un centinaio di metri sulla maglia rosa. In vista dell'ultimo chilometro sono a loro volta partiti Scarponi e Kruijswijk, Contador questa volta si è mosso tenendo la loro ruota mentre Nibali, nuovamente in difficoltà, quasi si piantava perdendo contatto.
Al traguardo Rujano ha guadagnato 1'15" (più 12" di abbuono) su Contador, salendo dal decimo al sesto posto della generale; Purito Rodríguez ha invece preso 1'08" (+8") portandosi dall'ottava alla quinta piazza. Meno bene è andata a John Gadret, che nonostante l'attacco finale ha messo tra sé e la maglia rosa – giunta con Men'šov, Scarponi e Kruijswijk – solo 4 sparuti secondi. Più indietro Nibali, che al traguardo ha pagato ben 22 secondi a Scarponi: ora deve recuperarne 56 nella cronometro per poter puntare a salire sul secondo gradino del podio finale. Scendono Kanstancin Siŭcoŭ, che da quinto che era esce dalla Top 10 (ha concluso a 3'32" da Contador) e Mikel Nieve, che ora è decimo essendo giunto a 2'49" dal leader della generale. Stefano Garzelli può invece festeggiare la vittoria della maglia verde dei GPM: è la seconda per lui dopo quella del 2009.
Domani la cronometro conclusiva, per molti solo una passerella, a Milano, di nuovo sede conclusiva della "Corsa Rosa" dopo le parentesi di Roma e Verona. Il via era previsto in Piazza Castello, ma il rischio di problemi di viabilità legati anche al ballottaggio per le elezioni amministrative ha portato l'organizzazione a modificare il tracciato spostando la partenza presso il nuovo polo di Fieramilano Rho/Pero. Scende il chilometraggio, da 32,5 a 26 chilometri; l'arrivo resta comunque nella suggestiva cornice di Piazza Duomo.
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