Tappa per velocisti, quella odierna. Partenza ad Alba, nelle Langhe cuneesi, per percorrere quindi 244 chilometri nella bassa Padana fino a Parma, sede del traguardo. Unica asperità di un certo spessore la salita del Castello di Tabiano, in cima alla quale era posto un Gran Premio della Montagna di quarta categoria (quota 315 s.l.m.), a 23,6 chilometri dall'arrivo; poco prima anche l'unico traguardo volante, a Salsomaggiore Terme: si assegnano oggi la prima maglia rossa e la prima maglia verde.
Giornata caratterizzata dalla lunghissima fuga solitaria del tedesco della Omega Pharma-LottoSebastian Lang. Partito al primo chilometro, Lang ha raggiunto un vantaggio massimo di 19 minuti e 36 secondi, salvo poi cominciare a vederselo ridurre, come è solito avvenire in questi casi, via via che il chilometraggio della tappa si faceva più consistente e che le squadre dietro, in particolare la HTC-Highroad della maglia rosa Pinotti, si mettevano a lavorare per ricucire.
Il ricongiungimento – per il sollievo di Lang, comunque nuova maglia verde – è arrivato quando al traguardo mancavano 26,3 chilometri. Subito, allora, è scattato un controattacco promosso da Leonardo Giordani (Farnese Vini-Neri Sottoli), in breve seguito a ruota da Jan Bakelants, Eduard Vorganov, Daniele Righi, Michał Gołas, Ruggero Marzoli, Ivan Rovnyj e Jérôme Pineau: gli otto hanno raggiunto un vantaggio massimo di soli 30 secondi, dal momento che dietro le squadre dei velocisti, prima fra tutte la Garmin-Cervélo di Farrar, si sono messe a tirare. Ai -10,6 davanti è caduto Vorganov, causa un contatto con uno degli altri fuggitivi; i sette sono infine stati ripresi ai meno 8,3 chilometri dal traguardo.
Andatura sostenuta, preludio per un'inevitabile volata di gruppo. La Garmin-Cervélo ha provato ad organizzarsi con tre uomini a sostegno di Farrar, ma il vero duello finale è stato tra i due favoriti, Mark Cavendish della HTC e Alessandro Petacchi della Lampre-ISD. Lo spezzino, trainato da Danilo Hondo, è rimasto al vento abbastanza presto ma è comunque riuscito a contenere, seppur per appena 10 centimetri, il rientro del rivale mannese: è per Petacchi il ventiduesimo successo di tappa al Giro. Poco dietro altri due italiani, Manuel Belletti e Roberto Ferrari. Cavendish si consola tuttavia con la maglia rosa, sua in virtù degli abbuoni al traguardo (12" al secondo classificato), sfilandola al compagno di squadra Pinotti.