Il gruppo passa a Pisa, 10 maggio, durante la quarta tappa, neutralizzata in memoria di Wouter Weylandt: oggi il Giro si è concluso dopo 3479 chilometri di gara
«Hombre, è stata dura, la fatica più dura della mia carriera, però me la sono proprio goduta, un giorno dopo l'altro» e poi: «È uno dei migliori momenti della mia carriera, quest'anno ho fatto tutto quello che dovevo per preparare il Giro e si è visto, ho avuto un approccio molto migliore rispetto al 2008. E sono anche più emozionato, questa è una piazza da sogno, con tante bandiere spagnole e l'affetto dei tifosi italiani, è qualcosa di irripetibile che non tutti possono vivere. Ora non vedo l'ora di essere a casa, a riposare, perché sono molto, molto stanco». Queste le prime parole del "Pistolero" Alberto Contador, ventotto anni, vincitore oggi della novantaquattresima edizione del Giro d'Italia.
Un dominio assoluto, quello dello spagnolo trasferitosi quest'anno al team Saxo Bank-Sungard: tredici giorni in maglia rosa, due vittorie di tappa, quattro secondi posti, due terzi posti (compreso quello odierno) e, in classifica, il margine più ampio degli ultimi cinque anni sul secondo. È per lui, peraltro, il bis al Giro dopo il trionfo del 2008 e addirittura il sesto successo (in sole sette partecipazioni) in un Grande Giro di tre settimane: staccati a cinque, in questa speciale graduatoria, campioni come Gino Bartali, Alfredo Binda e Felice Gimondi. E quest'anno, sul podio del Giro, seguono Contador due italiani, il marchigiano Michele Scarponi e il siciliano Vincenzo Nibali.
Era la cronometro conclusiva, quella di oggi, 26 chilometri tra il polo di Fieramilano Rho/Pero e Piazza del Duomo a Milano. Contador è stato ancora una volta protagonista concludendo al terzo posto, e sul traguardo – ha chiuso dopo tutti gli altri – ha potuto anche salutare il trionfo finale sparando il classico "colpo" di pistola. Il successo della tappa, la ventunesima e ultima in questo Giro, è andato al britannicoDavid Millar, già in maglia rosa per due giorni (aveva preso il simbolo del primato nel giorno della tragedia di Wouter Weylandt); secondo a soli 7 secondi il daneseAlex Rasmussen, quattro volte iridato nella pista e beffato nell'ultimo chilometro da una foratura. La lotta per il secondo posto della generale tra Nibali e Scarponi ha favorito quest'ultimo, che, pur avendo perso oggi 10 secondi dal vincitore della Vuelta 2010, ha comunque mantenuto 46" sul rivale: conclude però a 6'10" dal "Cannibale" Contador.
Quello del 2011 è stato anche il Giro del lutto per la scomparsa del ventiseienne ciclista belga Wouter Weylandt, tragicamente deceduto durante la terza tappa. Oltre ai tantissimi tifosi lungo le strade percorse dalla carovana, anche l'organizzazione ha voluto ancora una volta ricordare lo sfortunato atleta. Da menzionare, sul palco della premiazione finale in Piazza Duomo, la scritta "108 WW ALWAYS WITH US" e la fascia rosa sull'asfalto dopo la linea del traguardo della crono finale con la scritta "WW 108". Ovviamente, WW sono le iniziali del suo nome. 108, invece, è il numero dorsale che Wouter indossava quando, durante la terza tappa, è drammaticamente caduto. Infine "always with us" è la traduzione in inglese della frase "sempre con noi".
Condividi questa notizia: