Dalla provincia di Terni, il Giro si è spostato ai margini della Ciociaria, lungo un percorso mai pianeggiante ma composto da strappi tutt'altro che duri e morbide discese (in gergo "mangia e bevi"). A dimostrarlo, la presenza di un solo GPM, tra l'altro di quarta categoria, posto a Soriano al Cimino, dopo appena 41,7 km di corsa. Anche l'arrivo, comunque, era posto dopo un breve tratto in lieve ma continua ascesa.
Al nono chilometro di gara prendono l'iniziativa Jussi Veikkanen, campione nazionale finlandese della Omega Pharma-Lotto e Kristof Vandewalle, portacolori della Quickstep, raggiunti cinque chilometri più tardi da Sacha Modolo (velocista della Colnago), Frederik Veuchelen (Vacansoleil) e il più conosciuto Jaroslav Popovyč (RadioShack). Andando regolari, e per un buon tratto di gara favoriti dal vento, i cinque guadagnano fino a 5' sul gruppo. Per la cronaca, a passare per primo sull'unico Gran Premio della Montagna è proprio Modolo; non certo uno scalatore.
Dopo il traguardo volante di Cave, vinto da Vandewalle, l'unico italiano tra i battistrada è il primo a perdere contatto da questi ultimi. Stessa sorte toccherà più tardi anche a Veikkanen, grazie anche al forcing di Popovyč. Tuttavia è il belga della Quickstep a compiere l'azione più decisa, venendo ripreso ad appena due chilometri dalla conclusione, con il gruppo privo di molti velocisti, scremato da svariati attacchi di Stefano Pirazzi prima (enfant du pays assieme ad Agnoli) e Emanuele Sella poi.
Ai 600 m dall'arrivo è Danilo Di Luca a tentare l'azione da finisseur. Petacchi prende la ruota di Božič e lo sfila "partendo lungo", superando così in potenza l'abruzzese. Stessa cosa fa Ventoso: nel duro testa a testa, è lo spagnolo ad avere la meglio. Negli ultimi metri, lo spezzino della Lampre smette persino di pedalare a causa dello sforzo maggiorato dalla pendenza della strada, situazione non affine ad uno sprinter puro. Alla vigilia del primo arrivo in salita del Giro, posto al Santuario di Montevergine, le classifiche rimangono pressoché invariate.
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